Nel caso in cui state progettando un trasloco, ci sono alcuni aspetti operativi che è necessario tenere in considerazione, che possono fare la differenza dal punto di vista pratico. Ci sono tante domande a cui serve dare una risposta per poter organizzare tutto nei tempi corretti. Ad esempio, che tipo di spesa bisogna mettere in preventivo per l’allaccio della luce e del gas, oppure qual è la tempistica che serve considerare per portare a termine simili operazioni.
Si tratta di un’operazione che potrebbe anche apparire molto semplice, ma in realtà comporta in alcuni casi delle complicazioni e difficoltà non preventivabili. In ogni caso, va detto che l’operazione materiale legata all’allaccio delle utenze luce e gas viene svolta dal distributore locale dell’energia elettrica e del gas. Dopo aver scelto il fornitore luce e gas.
A chi va inviata la richiesta
Sono due le opzioni che avete a disposizione. Infatti, da un lato ci si può rivolgere a un fornitore, altrimenti si può pensare di fare affidamento diretto al distributore. Cerchiamo di capire cosa cambia in entrambe le situazioni.
Se si dovesse scegliere di contattare subito il fornitore, ecco che si dovrà provvedere alla sottoscrizione di un contratto apposito per la fornitura della luce e del gas. Sarà poi compito direttamente del fornitore stesso contattare la società di distribuzione e inviarle la pratica aperta per l’installazione del contatore. In tal caso, si riceverà semplice apposita comunicazione circa data e ora in cui passerà il tecnico per provvedere all’allacciamento. La seconda opzione, come abbiamo visto, è quella di rivolgersi direttamente al distributore, installando il contatore prima ancora di aver attivato una fornitura di luce piuttosto che di gas o entrambe.
Quali dati servono per inviare la richiesta
Ci sono alcune informazioni che vanno necessariamente specificate per poter presentare apposita richiesta di allacciamento. Si tratta della potenza disponibile richiesta, ovvero il numero dei kilowatt che deve necessariamente avere il proprio contatore, poi l’indirizzo della fornitura e, infine, il numero specifico della pratica che si riferisce alla concessione edilizia.
È importante mettere in evidenza come sia per le abitazioni private che per le imprese più piccole, l’allacciamento viene portato a termine in ogni caso in bassa tensione. Tranne che ci sia una specifica domanda da parte del cliente, tutti quei punti di prelievo fino alla potenza di 100 kW, infatti, vengono allacciati sempre in bassa tensione. Nel caso in cui si tratti di un’utenza dedicata alla casa per le vacanze, ecco che c’è da seguire una richiesta con qualche piccola differenza, dal momento che si tratta di una seconda casa.
Quanto tempo ci vuole
Per quanto riguarda le tempistiche, è giusto mettere in evidenza come, in seguito alla richiesta inviata al fornitore, quest’ultimo dispone di due giorni lavorativi per poterla inviare al distributore. A sua volta, poi, il distributore ha a disposizione 20 giorni lavorativi per inviare al cliente il preventivo per l’allacciamento dell’energia elettrica. Avuto l’ok dal cliente per il preventivo, ecco che l’allacciamento viene realizzato entro 10 giorni lavorativi, in caso di interventi facili, o entro 50 giorni lavorativi in caso di interventi più complessi.
La spesa complessiva dell’allacciamento di un nuovo contatore, invece, è legata a doppio filo alla potenza che viene impegnata, al fatto se la persona a cui viene intestata l’utenza è residente o meno, la distanza in linea retta del contatore rispetto alla cabina elettrica più vicina. C’è anche da corrispondere una quota fissa, che va a comprendere tutte quelle spese amministrative che sono in carico inizialmente al distributore per la creazione dell’allacciamento: si parla, in questo caso, di una cifra di poco inferiore ai 26 euro. Facendo un esempio, per un’abitazione privata, l’installazione di un contatore da 3 kW, l’allacciamento, iva compresa, comporterà una spesa intorno ai 470 euro.